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Per una ricca e originale cucina di mare, senza essere in una città di mare.

Cosenza e Rende sono pressoché attaccate e va così a finire che il migliore indirizzo dove andare a pranzo o a cena lo si ritrovi nella città cugina di Rende, l’Agorà dello chef e sommelier Michele Rizzo, nato uomo di sala, che ha alle spalle una storia molto particolare perché non sempre i suoi natali corrispondono allo progresso della sua professione, sviluppatasi, da quando è anche ristoratore in provincia di Cosenza.

Rizzo è nato, nel 1987, e cresciuto a Trebisacce, quindi sul mare Jonio, all’altezza di Castrovillari, ben a nord del capoluogo. Quando ha fatto sì che assimilasse ogni sapienza legata al mondo dell’acqua. Poi però la prima insegna, che si chiamava anch’essa Agorà, era a Civita, in montagna, Parco nazionale del Pollino, meno di mille abitanti. E da lì il balzo a Rende e una platea ben più vasta per la quale ha cambiato spartito. Dalla cucina di terra a quella di mare sia per differenziarsi sia per dare voce a tutte le conoscenze accumulate.

Il nostro oggi declina il pescato jonico che gli arriva, a seconda del periodo, dalle marine e dai mercati di Corigliano, Amendolara e Trebisacce, sempre Jonio perché è vero che la Calabria è bagnata da due mari, ma le sue coste hanno storie distinte tra loro. A ognuno la sua. E dal suo Rizzo trae la forza per sviluppare una cucina molto personale e gioiosa a iniziare da un antipasto così vario che sfiora il pasto completo fino al trionfale tonno Agorà, il piatto simbolo, tonno crudo condito con una emulsione di olio e salsa di soia, cipollotti e peperoncino. Non stanca mai. Calabronese.

Paolo Marchi